La devozione Mariana del popolo tarantino è indiscutibile e ne sono prova i tanti titoli con cui la Madre di Dio viene da esso venerata: Madonna del Carmine, del Rosario, Immacolata ecc.
E' però il momento in cui Maria è "Addolorata" quello che suscita maggior devozione, commozione ed affetto, quello che raccoglie attorno a se il maggior numero di tarantini, sia tra coloro che hanno fatto la scelta di fare vita confraternale che tra la popolazione.
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Epicentro del culto alla B.V. Addolorata a Taranto è la Chiesa di S. Domenico Maggiore nel centro storico, proprio alle porte della città, provenendo dall' autostrada. Qui ha sede la Confraternita della Addolorata e di San Domenico che, sin dalla sua fondazione avvenuta il 24 aprile 1777, e grazie all'impulso di predicatori Serviti giunti da Manduria, si è dedicata a diffondere il culto ai Dolori di Maria SS.
Nell'ultima cappella a sinistra, guardando il Presbiterio, su un altare riccamente decorato, è allocata in una teca la Sacra Immagine della B.V. Addolorata, meta di continue visite di fedeli in tutti i giorni dell' anno.
La Vergine è rivestita di un abito nero e dello stesso colore è il manto che la copre "dal capo insino al piede" (così come recita una delle strofe del Settenario alla Addolorata di Molfetta); il manto e l' abito sono stretti all' altezza della vita da una cintura con ricami argentei. Ha nella mano destra un fazzoletto finemente ricamato, mentre con la sinistra regge un cuore di colore rosso, trafitto da un pugnale in argento.
Oltre alle celebrazioni liturgiche del periodo Quaresimale, che hanno come epilogo la famosissima processione della Addolorata che esce a mezzanotte tra il Giovedì ed il Venerdì Santo, in occasione della solennità liturgica del 15 settembre, si svolge il Settenario nei sette giorni precedenti e la domenica successiva (III domenica del mese) la processione con la stessa Sacra Immagine della Settimana Santa, rivestita però con un abito più riccamente ricamato e con una corona in argento sul capo. Il cuore trattenuto tra le dita della mano sinistra non è più rosso ma anch' esso in argento.
Contrariamente al Venerdì Santo, all' uscita la processione non si avvia per il pendio di S. Domenico, a destra della lunga scalinata della Chiesa, ma svolta a sinistra per via Duomo, giungendo fin quasi al ponte girevole e ripiegando per la Marina da cui, attraverso piazza Fontana e successivamente il pendio di S. Domenico (questa volta in salita) raggiunge nuovamente la Chiesa.
Attualmente la processione esce alle ore 19,00 circa per compiere il suo itinerario in tre ore.
Per un decreto di Mons. Guglielmo Motolese (dal 23 settembre 1957 al 18 novembre 1961 Amministratore Apostolico e successivamente Arcivescovo di Taranto dall'11 febbraio 1962 al 21 novembre 1987) la processione settembrina dell' Addolorata fu sospesa (direi eliminata) per una ventina di anni. Fu ripristinata nel 1976 e fino al 1992 l' uscita è sempre avvenuta alle ore 10,00 del mattino, con ritirata intorno alle ore 13,00.
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Nella Chiesa del Carmine, situata nella zona nuova di Taranto, vi è un'altra venerata Sacra Immagine della Addolorata, appartenente alla Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine, che chiude la processione dei Misteri che esce il Venerdì Santo alle ore 17,00.
La statua della Madonna appare a prima vista del tutto simile al quella di S. Domenico, ma differisce da questa, pur essendo vestita alla stessa maniera, perchè ha invece il fazzoletto ricamato nella mano sinistra e regge con la destra un cuore rosso anch' esso trafitto da un pugnale.
Al contrario delle statue dei Misteri, presenti nella chiesa ma custodite in teche a muro, chiuse da vetri smerigliati che ne impediscono la vista, quella della B.V. Addolorata è esposta alla venerazione dei fedeli in tutti i giorni dell' anno, ed è allocata in una teca che si trova in una "cappelletta" a destra della entrata, subito dopo quella ben più ampia in cui trovasi la SS. Eucarestia.
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- Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione.